poi in Cooperativa La Fratellanza Nazionale
Profilo storico
Nel 1890 viene fondata a Cadelbosco da 150 soci la Cooperativa tra braccianti, muratori e birocciai , viene presieduta, fino allo scioglimento imposto dal governo Pelloux nel 1898, da Prospero Parmiggiani. Nel 1899, caduto il governo Pelloux, la cooperativa si ricostituisce mantenendo nome e scopi statutari, e avendo come presidente Francesco Parmiggiani, figlio di Prospero e futuro sindaco socialista di Cadelbosco, e come segretario il rag. Nino Panarari. Nel 1900 la cooperativa partecipa a nome della Lega nazionale delle cooperative all’Esposizione universale di Parigi, dove riceve un diploma d’onore.
Nel 1902 la cooperativa si scinde in tre realtà distinte, assumendo diversi indirizzi produttivi: la Cooperativa muratori e affini, con presidente Luigi Miari; la Cooperativa braccianti, con presidente Francesco Parmiggiani [vedi profilo] e la Cooperativa birocciai, con presidente Artillo Melloni (poco dopo sostituito da Mansueto Carpi). Quest’ultima - mentre le altre due continuano l’attività fino alla loro unificazione e alla confluenza in Coopsette - viene liquidata nel 1957, dato che i birocciai con il traino a cavalli non sono più in grado di fare concorrenza agli automezzi. Nel 1925 la Cooperativa muratori e affini conta 110 soci; ma nel 1926 viene liquidata perché, considerata “oggettivamente concorrente” dal Sindacato muratori costituito dal Fascio locale, si trovò senza commesse da parte del Comune e dai privati.
Il 30 gennaio 1927 si costituisce una nuova cooperativa con il nuovo nome di Cooperativa muratori La Nazionale. Nel secondo dopoguerra, sotto la presidenza di Ermes Barbieri, la cooperativa punta sull’edilizia locale; ma nella prima metà degli anni ’50, una forte crisi dell’edilizia dovuta alla scarsità di lavoro e difficoltà gestionali la mettono in seria difficoltà. Nel 1952 viene eletto presidente Joffre Davoli (muratore dal 1949 e capo cantiere dal 1950), mentre come segretario amministrativo viene mandato dalla Federcoop Amilcare Moretti, che resterà fino al 1957, sostituito poi da Giovanni Bonezzi.
Fino al 1953 la cooperativa lavora soprattutto grazie al Consorzio cooperative di produzione e lavoro (CCPL) che le assegna lavori in provincia e fuori; ma i margini di guadagno molto bassi non consentono risultati soddisfacenti. Proprio per questo i rapporti con lo stesso CCPL diventano problematici. Dopo aver ripianato un debito di 13 milioni (del 1952), grazie ad un prestito di 2,5milioni del CCPL, ma soprattutto al sacrificio dei soci dipendenti (che lavorano nove ore al giorno, ma se ne vedono retribuire solo otto ed inoltre per quasi un anno non ricevono salario per mancanza di liquidità), la cooperativa esce dalle difficoltà. Costruisce la nuova sede sociale unificata (uffici e magazzino) nel 1957 a Villa Zurco e negli anni ’60 continua la ripresa dal punto di vista economico e finanziario, pur non uscendo da un mercato locale e provinciale.
Il 30 giugno 1972 si procede all’unificazione per incorporazione con la Cooperativa industriale La Fratellanza, anch’essa di Cadelbosco di Sopra. Nasce allora la Cooperativa La Fratellanza Nazionale, il cui presidente è ancora Joffre Davoli.
La fusione permette importanti economie di scala e un accumulo di riserve patrimoniali e finanziarie di ottimo livello. Rimane aperta la questione della produzione di marmette [già della Fratellanza, vedi profilo] che, nonostante gli sforzi, continuano ad accumulare perdite. Si decide allora di usare le riserve per rinnovare gli impianti tecnologici, ma gli investimenti non risolvono i problemi. Il settore entra così in forti difficoltà, da cui esce solo con la fusione in Coopsette, quando si opta per una riconversione produttiva e l’avvio della produzione di traversine ferroviarie.
L’Archivio storico (vedi scheda sull'intervento di riordino) La documentazione riordinata finora comprende in maniera non proprio completa (si individuano lacune nelle sequenze cronologiche delle serie) la documentazione riferibile alle Scritture societarie e all'attività amministrativa. Scritture societarie 1. Soci e Assemblea dei soci (1927-1976), 3 unità 2. Consiglio di amministrazione (1927-1976), 10 unità 3. Collegio sindacale (1946-1976), 2 unità Amministrazione 1. Inventario (1927-1976), 3 unità 2. Cespiti ammortizzabili (1957-1973), 3 unità 3. Compensi a terzi (1957-1973), 1 unità 4. Magazzino (1957-1976), 1 unità
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