La terramara Santa Rosa di Poviglio – Le nostre radici di 3600 anni fa
La traccia più antica delle radici da cui si è sviluppata la storia di questo territorio è rappresentata dall’insediamento preistorico della terramara di Santa Rosa rinvenuta in località Fodico nel Comune di Poviglio.
Questo insediamento rappresenta una testimonianza del primo grande cambiamento operato dall'uomo sull'ambiente (deforestazione, regolazione delle acque, avvio di attività agricole e di allevamento). Testimonia cioè come gli uomini abbiano affrontato il problema della gestione del territorio e delle sue risorse e quello degli insediamenti in comunità.
Per salvaguardare queste radici, lontane nel tempo ma ancora vicine per i problemi con cui si trovarono a confrontarsi, Coopsette si è fatta promotrice fin dall’avvio alla metà degli anni ’80, degli interventi di ricerca, recupero e valorizzazione, realizzati assieme alla Soprintendenza ai beni archeologici dell’Emilia Romagna, all’Università degli studi di Milano, all'Amministrazione comunale di Poviglio e ad altri partner istituzionali. La Fondazione, che nell’attenzione alla storia del territorio ha uno dei suoi scopi, collabora a sua volta con l’Amministrazione comunale di Poviglio per la valorizzazione di questo patrimonio.
Gli scavi hanno portato alla luce un insediamento preistorico che fu impiantato agli inizi del XV sec. a.C., ampliato nel corso del secolo successivo e poi abbandonato - come le altre terramare emiliane - nella prima metà del XII sec. a.C. Nell’area, rimasta spopolata per diversi secoli, vennero successivamente impiantate nel V sec. a.C. una fattoria etrusca e poi agli inizi del I sec. a.C. una villa romana, occupata fino al V sec. d.C. A seguito del dissesto idrogeologico tra Tardo Antico e Alto Medioevo e la fine del sistema di drenaggio associato alla centuriazione romana, la bassa pianura si ritrovò impaludata fino alla bonifica nel XV secolo da parte dei Bentivoglio. I tratti caratteristici di questo insediamento erano le palizzate lignee che lo circondavano, poi sostituite da terrapieni, le abitazioni costruite su impalcato ligneo e un sistema di regolamentazione delle acque che venivano attinte da una falda e convogliate nel fossato circostante e in pozzi-cisterna.
Oltre agli scavi, che proseguono con campagne estive durante le quali sono possibili visite guidate al sito, è stato allestito dal 1986 presso il centro culturale di Poviglio un Museo della Terramara.
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