Pesca sui canali (pillole sul territorio)
Giuseppe Valli, delegato di Finanza e curatore dei canali Castelnovesi, in una lettera del 1837 all’Intendenza di Finanza di Reggio su presunti danneggiamenti ai canali provocati dai pescatori, cita diversi sistemi di pesca in uso all’epoca: con la “stecca” (uno sbarramento improvvisato con sassi, erbe, canne e fango), sistema che danneggia sponde e alveo dei canali; o con “fettini fermi nei cavi e nasse” (quest’ultime ceste di salici intrecciati a forma di imbuto, dette in dialetto “coghel”).
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