Comunità in evoluzione ma sempre solidale
Gattatico: presentati i dati di una ricerca sulla "nuova" popolazione con più anziani e immigrati
Tratto da La Gazzetta di Reggio del 27 febbraio 2014
E' stato l'Istituto Cervi a ospitare lunedì sera la presentazione dei dati relativi al progetto "L'identità, l'evoluzione, la coesione della nostra comunità" realizzato dalle amministrazioni comunali di Cadelbosco Sopra, Campegine, Castelnovo Sotto, Gattatico, Poviglio e Sant'ilario, con il concorso della Fondazione Coopsette.
Alla presenza di tutti i sindaci dei Comuni coinvolti - oltre che del presidente della Fondazione Coopsette Donato Fontanesi, dei consiglieri regionali Roberta Mori e Beppe Pagani e della presidente della Provincia Sonia Masini - ad aprire il dibattito è stato il sindaco di Castelnovo Sotto, Maurizio Bottazzi. «Questa è l'occasione giusta - ha affermato - per riflettere su cosa intendiamo per comunità. Il progetto ci fornisce l'opportunità di capire qual è il nostro ambito di riferimento e in che cosa ci riconosciamo, in qualità di aministratori». A questo punto il sindaco ha sottolineato il dato più significativo della ricerca, il fatto cioè che solo il 62% dei cittadini sono residenti sul territorio da più di 10 anni, mentre il 38% lo è da meno di dieci anni e ha rimarcato la necessità di imparare a progettare il futuro, per governare i processi di cambiamento e non subirli.
La presentazione dei dati è stata affidata al professor Mario Viviani, dai quali è emerso come, negli ultimi 30 anni, la popolazione dei sei Comuni sia aumentata del 28% e del 13% soltanto nell'ultimo decennio. Se nel 2003 l'incidenza degli stranieri era del 5%, nel 2013 è salita al 12%, così come è aumentata la media delle nazionalità presenti, passata da 37 a 48. Tra loro, risulta una bassa percentuale di persone con più di 75 anni, mentre numerosi sono i giovani, di età variegata. Così come, in assoluto, le femmine risultano essere più dei maschi. Da questi spunti, ha spiegato il professore, le amministrazioni comunali possono evincere quali siano le fasce sulle quali attuare maggiormente le proprie politiche e quali siano le priorità che caratterizzano ogni gruppo.
Al termine del dibattito, le conclusioni sono state affidate al sindaco di Poviglio Giammaria Manghi. «Il dato evidente - ha spiegato - è che le nostre comunità sono cambiate, nella loro dimensione quantitativa, compositiva e di riconoscibilità; ma siamo ancora una società multiculturale in cui le persone stanno affiancate senza un'interazione virtuosa tra loro, e la crisi economica aumenta questa tendenza. È per questo ormai indispensabile pensare ad una stagione rifondativa che si cimenti anzitutto in due ambiti: il modello istituzionale, col superamento della dimensione municipale, e il cambiamento del modello di welfare, interrogandosi su quale debba essere oggi il protagonismo del pubblico».
|