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Rassegna stampa
 
08-03-2014
Identità e MemoriaCooperazione e CittadinanzaRadici e Territorio
Più di un giovane su cinque è straniero

Ricerca sulla popolazione di Cadelbosco, Campegine, Castelnovo, Gattatico, Poviglio e S. Ilario  

di DANIELE PETRONE, tratto dal QN - Il Resto del Carlino ed. di Reggio Emilia del 22 febbraio 2014  

«Comprendere i cambiamenti per governarli e non subirli». È l'obiettivo dello studio effettuato dalle amministrazioni comunali di Cadelbosco, Campegine, Castelnovo Sotto, Gattatico, Poviglio e Sant'Ilario, con la collaborazione della fondazione Coopsette. Un progetto omogeneo che parte proprio dal comune denominatore di Coopsette, che nacque proprio grazie alla fusione delle cooperative di questi territori. Una ricerca mirata e dettagliata soprattutto per quanto concerne i mutamenti e l'evoluzione socio-demografica.  

Prendendo in esame i dati che emergono, si nota come dal 1983 al 2013, la popolazione sia aumentata in tutti i comuni in questione; dai boom di Cadelbosco (4mila abitanti in più) a Sant'Ilario (+1.700 abitanti). Ma ciò che balza all'occhio, è l'incidenza degli stranieri. In dieci anni, un terzo dei residenti sono cambiati e oggi solo il 60% dei residenti è qui dagli ultimi due lustri; ovviamente influiscono tasso di mortalità e natalità, ma il vero simbolo del cambiamento sono i residenti stranieri: sotto i 14 anni nei sei comuni sono più di uno su cinque, col picco di quasi uno su quattro a Campegine.  

Gli stranieri infatti crescono sempre di più; andando a scindere le diverse nazionalità, i marocchini e gli indiani sono quelli più numerosi. Risultati che i comuni vogliono comprendere e studiare più a fondo per poter amministrare al meglio e trasformare i mutamenti in risorse. «Il senso di quest'indagine - ha spiegato la presidente della Provincia Sonia Masini, presente ieri al fianco dei sindaci al tavolo (foto) della presentazione progettuale – è comprendere i cambiamenti per governarli e non subirli come è accaduto negli ultimi anni». Le fa eco il sindaco di Poviglio Gianmaria Manghi: «L'obiettivo è quello di aprire un confronto coi diversi soggetti che operano sul territorio per programmare e governare lo sviluppo delle comunità. È necessario comprendere i cambiamenti in atto per elaborare strategie che coinvolgano tutti i soggetti che operano sul territorio. Questo studio è solo il primo passo».
Lo studio sarà illustrato lunedì alla cittadinanza in un incontro aperto a tutti al museo Cervi di Gattatico a partire dalle 18,30.

 
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